ITALIANI SENZA FRONTIERE: dibattito sulla nuova emigrazione italiana

ITALIANI SENZA FRONTIERE: dibattito sulla nuova emigrazione italiana

Resoconto del dibattito sull’emigrazione italiana degli ultimi 15 anni

Il 2 marzo 2011 si è tenuto a Ginevra un appassionante dibattito sulla nuova emigrazione italiana intitolato “Italiani senza frontiere”.

Scopo dell’evento

L’evento, organizzato dall’associazione ginevrina Cultura Italia – sans frontières(www.culturaitalia.ch) con la collaborazione del Consolato Generale d’Italia e la Ville de Gèneve, è stato concepito come un’opportunità per tornare a parlare di un tema, l’emigrazione all’estero, che negli ultimi anni ha perso di interesse politico e mediatico, ma che riguarda ancora un’importante porzione della popolazione italiana. Infatti ogni anno continuano a lasciare l’Italia circa 60 mila giovani (cifre difficili da stimare con precisione): più di mille arrivano a Ginevra.

L’obiettivo del dibattito era di indagare sulle connotazioni e caratteristiche della nuova emigrazione: Chi siamo? Perchè siamo partiti? Cosa ci aspettiamo da Ginevra?

Ospiti

Sono intervenuti al dibattito: il sindaco di Ginevra Sandrine Salerno, il console generale d’Italia a Ginevra Alberto Colella e la giornalista Claudia Cucchiarato. Ha moderato l’incontro Riccardo Lampariello, presidente di Cultura Italia – sans frontières.

La varietà degli ospiti ha permesso di affrontare l’argomento da diverse prospettive.

La comunità italiana 

Il console Colella ripercorrendo la lunga storia dell’emigrazione italiana a Ginevra ha elogiato la comunità italiana – oltre 45 mila presenze – che oggi risulta perfettamente integrata con il paese d’accoglienza.

Nota dolente tra la comunità italiana é il fenomeno nuovo ed in forte crescita della povertà: da una parte anziani indigenti e spesso soli, dall’altra giovani malati di mente o drogati. Per maggiori informazioni.

La città di Ginevra

La città di Calvino, storicamente terra d’accoglienza per antonomasia, oggi conta circa 180 mila stranieri, ovvero il 40% dell’intera popolazione (non contando gli stranieri che hanno ottenuto la nazionalità elvetica). Replicando a un commento sulla ospitalità distaccata e indifferente della città, il sindaco Salerno ha illustrato come il Comune si stia adoperando a renderla più calorosa. Da poco, per esempio, è nata l’iniziativa di invitare i nuovi immigrati a una cerimonia di benvenuto. In quanto alla percezione di un’esigua offerta culturale, risulta che Ginevra – la più piccola tra le grandi città – investe oltre 200 milioni di franchi annui in attività culturali; solo altre 3 città europee spendono di più.

Sondaggio sulla nuova emigrazione

Il presidente di Cultura Italia – sans frontières Lampariello, “portavoce” della nuova emigrazione a Ginevra, ha presentato i risultati del sondaggio on-line di Cultura Italia svolto fra gli italiani emigrati nel capoluogo svizzero negli ultimi 15 anni. La maggior parte degli oltre 200 partecipanti ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, possiede almeno una laurea, parla bene due lingue straniere, rimane aggiornata sulle vicende italiane ed è emigrata quasi esclusivamente per lavoro. Le principali regioni di provenienza sono Lombardia, Lazio e Campania. Il 30% dei partecipanti non è iscritto all’AIRE. Molti ritorneranno o vorrebbero ritornare in Italia per motivi familiari, altri per la qualità del clima e del cibo. Tra loro emerge però una reticenza a rientrare sia per ragioni economiche (mancanza di opportunità valide e stipendi miseri) sia per il degrado politico-sociale e civico. Specularmente, Ginevra è apprezzata per le ampie opportunità offerte, per il suo sistema meritocratico, per la qualità dei servizi e l’incredibile multiculturalità.

Clicca qui per la presentazione del sondaggio con maggiori dettagli.

Italiani altrove

La giornalista Cucchiarato, raccontando la “diaspora” italiana nel resto d’Europa, ha enfatizzato il fatto che Ginevra rappresenta un tipo di emigrazione peculiare e che altrove non si emigra solo per lavoro ma per passione, per la bellezza del posto, per una società più aperta e più tollerante, per il desiderio di avventura, ecc.

Il minimo comune denominatore degli emigranti italiani nel mondo è il PC portatile, in valigetta o nello zaino, per essere sempre connessi a internet da qualsiasi angolo del panieta in cui ci si trovi.

L’Italia risulta essere attraente solo per turisti e studenti stranieri. Questi ultimi fanno a gara per poter venire nel nostro bel Paese con l’Erasmus (programma di scambio universitario) e poi fuggono una volta laureati schiacciati anche loro da una struttura economica che incentiva sempre meno il lavoro specializzato.

Riflessione finale

In generale, chi vive a Ginevra è soddisfatto della scelta fatta e contento della città, alcuni non trovano nessun motivo per andarsene. Un percorso di successo e di effettiva integrazione.

Chi andrà via invece avrà accumulato delle esperienze che in Italia non avrebbe potuto vivere e porterà con se la propria storia condividendola con chi non è mai partito.

Riccardo Lampariello

 

 

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